L'aroma che fa ammalare i lavoratori L'aroma che fa ammalare i lavoratori Ci si può ammalare anche di aromi. E gravemente. Di sostanze impalpabili, invisibili. È quanto sta accadendo negli Stati Uniti (e come vedremo anche in Europa) ai lavoratori dellindustria alimentare e della ristorazione. L'imputato è una sostanza chimica presente nella produzione dell'aroma artificiale di burro: il diacetile. È molto usato nella produzione di pop corn. Ma lo utilizzano per decine e decine di altri prodotti, cui dà appunto un sapore burroso: dai biscotti ai surgelati, dai prodotti cotti al forno fino a snack, dolciumi, confetture, pasticcini, oli per la ristorazione e via elencando. Se inalato durante un processo di cottura, potrebbe causare gravissime affezioni polmonari. Ridurre la capacità respiratoria fino al 25%. Trasformare i polmoni di un trentenne in quelli di un uomo di ottantanni. Causare tosse, dolori bronchiali. In alcuni casi rivelarsi mortale. Nel frattempo è iniziata una mobilitazione sindacale a livello transnazionale che ha nella Uita (lUnione internazionale dei lavoratori del settore alimentare) il suo centro propulsore. Dopo aver contattato la Effa (European Flavour and Fragrance Association, cui è associata l'italiana Federchimica) il sindacato ha accertato che il diacetile è utilizzato non solo negli Stati Uniti, ma anche nellUnione europea, in Sudafrica e in Cina. Però lorganizzazione ci spiega Peter Rossman della Uita non ci ha voluto fornire nomi o localizzazioni dei fabbricanti o le marche dei prodotti che contengono laroma. La presenza di diacetile non si può neppure ricavare dallelenco degli ingredienti riportato sulle confezioni, che in genere si limitano alla dicitura generica aromi artificiali. Per la verità in Europa un nome e un volto sono usciti fuori. Appartengono allinglese Martin Muir (la sua storia è raccontata da Hazards, leggila, un magazine britannico che si occupa di sicurezza e salute): 38 anni, lavoratore della Firmenich, una multinazionale svizzera che si descrive come la più importante azienda al mondo nellindustria degli aromi e delle fragranze. Firmenich produce odori e sapori per marche stranote: McDonalds, Burger King, Unilever, Knorr. E usa il diacetile. È in suo stabilimento - mescolando polveri e impacchettandole, come racconta egli stesso che Muir ha contratto la Bo: oggi gli manca il fiato dopo mezza rampa di scale. Si è ridotto in queste condizioni dopo appena tre mesi dallaver contratto la malattia. Ha perso il lavoro. Il suo caso, se non altro, è la prova tangibile che la patologia non riguarda solo chi sforna i pop corn, né esclusivamente i lavoratori americani. Tuttavia cè unulteriore complicazione che rende difficile individuare La Uita chiede il bando immediato del diacetile dallindustria degli aromi, il controllo sui sistemi di areazione, losservazione medica dei lavoratori potenzialmente esposti di concerto coi sindacati e nel pieno rispetto della privacy. Come misure ad interim spiega ancora Rossman i sindacati dovrebbero chiedere che tutti i processi di manifattura siano impostati su metodi di produzione chiusi, eliminando lesposizione a container aperti di diacetile, ottenere la ventilazione per aspirazione (piuttosto che ad aria compressa) e luso di maschere approvate. Infine è necessaria la protezione completa della pelle e degli occhi. Che altro aggiungere? Un ulteriore elemento di sconcerto: ossia che il rischio non riguarda solo i lavoratori dellindustria alimentare, ma anche gli addetti alla ristorazione. Unindagine pubblicata a inizio febbraio dalla rivista americana Seattle Post-Intelligencer (qui altre informazioni ) dimostrerebbe, infatti, che chi lavora nelle cucine di esercizi commerciali dove si fa largo uso di aromi derivati dal diacetile è più a rischio degli stessi pop corn workers.