Acero: Nome
comune di un genere di piante arboree o arbustive diffuse
nelle regioni temperate dell'emisfero boreale. Si tratta
di specie a foglie caduche, note e apprezzate per le ricche
colorazioni autunnali. Sono comunemente coltivate a scopo
ornamentale e per ricavarne legno, zucchero e sciroppi
zuccherini.
Come tutte le piante della famiglia delle aceracee, gli
aceri presentano foglie opposte e lobate. I fiori, spesso
privi di petali, sono riuniti in grappoli pendenti o eretti
e sono dotati di un ovario doppio, formato da due carpelli
saldati insieme; maturando, ogni carpello dà origine a
una delle due porzioni alate del frutto, che è una disamara
(una doppia samara).
Il legno d'acero è duro di colore rossastro con
venature ondulate, ma lo si trova anche bianco giallastro
a occhio d'uccello (occhiolinato: piccole macchioline simili,
appunto ad occhi d'uccello). Questa specie venne utilizzata
per la tecnica dell'intarsio durante il XVIII e XIX sec.,
soprattutto in America e nella Nuova Inghilterra, zone
di grande produzione.
È un legno dal quale si possono ricavare piallacci
occhiolinati di particolare resa estetica ma è molto
usato anche per le parti in massello. Si ottengono mobili
di lusso
Caratteristiche:
Provenienza: legno nazionale, cresce spontaneamente
nelle zone appenniniche fino a 1500 metri di altezza
Resistenza all'urto: media
Durezza: elevata
Aspetto: colore chiaro, lucentezza satinata, tessitura
fine, fibre ravvicinate e talvolta ondulate
Segagione: agevole
Stagionatura: buona e se eseguita lentamente, piuttosto
stabile
Unione con chiodi e viti: agevole e di discreta tenuta
Unione a colla: non mostra problemi
Piallatura: agevole
Finiture: riceve ottimo pulimento e brillante lucidatura
Bosso: Denominazione
comune di alcune specie di piante arbustive originarie
delle regioni meridionali dell'Europa e di parte dell'Asia.
Il bosso è un arbusto largamente coltivato nei
giardini come pianta da siepe o da bordure e viene spesso
potato in forme geometriche. Ha piccole foglie ovali,
opposte e coriacee, di colore verde più scuro
sulla pagina superiore. I fiori sono privi di petali
e le foglie e i semi contengono alcaloidi e altri principi
attivi tossici per l'organismo, un tempo impiegati in
medicina.
Di origine orientale, particolarmente adatto, per la sua
durezza a lavori di tornitura, per tarsie e per piccole
sculture.
Caratteristiche:
Provenienza: una specie di questo legno ha anche
origine europea (bosso europeo) difficilmente lo si trova
allo stato spontaneo.
Resistenza all'urto: mediocre
Durezza: elevata
Aspetto: colore biondo, tessitura finissima e regolare,
fibratura elevata.
Segagione: difficoltosa a causa della elevata durezza
del legno
Stagionatura: lenta per evitare fenditure e deformazioni
Unione con chiodi e viti: disagevole (occorre preparare
prima la sede)
Unione a colla: non molto buona
Piallatura: faticosa ma di elevata resa estetica
Finiture: di facile esecuzione e di ottima riuscita
Castagno: Nome
comune di una serie di alberi caducifogli, appartenenti
alla famiglia delle fagacee e conosciuti per i loro deliziosi
frutti commestibili. Il castagno comune, di origine euroasiatica
e nordafricana, è molto diffuso in Italia, dove
forma castagneti secolari. Raggiunge i 30 m d'altezza
e il tronco può misurare fino a 2 m di diametro.
Oltre che per i frutti, esso viene anche coltivato per
il suo legno resistente e leggero.
Gli alberi di castagno sono sensibili all'attacco da parte
di funghi patogeni, responsabili di due gravi malattie:
il cancro corticale del castagno e il mal dell'inchiostro
(vedi Malattie delle piante). In particolare, il cancro
corticale è causato dal fungo Endothia parassitica
e si manifesta con gravi depressioni di colore rossastro
della corteccia. Questa malattia ha sterminato quasi tutti
gli alberi di castagno degli Stati Uniti, che erano il
segno distintivo del paesaggio delle foreste nord e centro-orientali.
In Europa e in particolar modo nel bacino del Mediterraneo
i castagni sono da sempre utilizzati come un'importante
fonte di cibo e di legname. Le foglie sono grandi e a margine
dentato, mentre i fiori sono raccolti in infiorescenze
ad amento. I frutti sono avvolti a maturità da un
involucro spinoso, detto riccio, all'interno del quale
si sviluppano da uno a tre acheni commestibili, rivestiti
da una buccia marrone.
Giallo fulvo, abbastanza duro, ma di buona conservazione
e utilizzato per mobili modesti per pavimenti e persiane.
Caratteristiche:
Provenienza: legno indigeno diffuso in tutta la
fascia appenninica.
Resistenza all'urto: mediocre
Durezza: media
Aspetto: colore chiaro rosato, fibre solitamente
diritte, a volte spiralate. Ha alto contenuto di tannino.
Segagione: agevole
Stagionatura: lenta per evitare fenditure e deformazioni
Unione con chiodi e viti: semplice da eseguire ma non
di eccellente tenuta
Unione a colla: buona
Piallatura: agevole ma non di ottimi risultati
Finiture: la lucidatura ha buona resa estetica, ma necessita
di una accurata chiusura dei pori
Ciliegio: Nome
comune delle numerose varietà di alberi da frutto
appartenenti alle specie Prunus avium e Prunus cerasus
della famiglia delle rosacee. La prima produce le ciliegie
propriamente dette; la seconda, generalmente di più piccole
dimensioni, produce frutti amarognoli, meglio noti come
amarene. Secondo quanto riportato da Plinio il Vecchio,
l'amareno fu importato in Italia dalla Turchia (e più precisamente
da Cerasus, l'attuale Giresun) dal generale romano Lucullo,
che intendeva così celebrare la propria vittoria
su Mitridate VI, re del Ponto (73 a.C.). Il genere Prunus
comprende altri importanti alberi da frutto quali il
prugno, il pesco, il mandorlo e l'albicocco.
Gli alberi della specie Prunus avium, progenitrice dei
ciliegi dolci, non superano i 15 m di altezza e presentano
foglie pendule e piccoli frutti retti da lunghi peduncoli.
Gli amareni sono invece più piccoli, caratterizzati
da foglie erette, lisce e lucenti e frutti più succosi.
Entrambi gli alberi, originari dell'Europa centrale e meridionale,
producono fiori bianchi, riuniti in infiorescenze a grappolo
o a ombrella, quasi prive di picciolo.
I ciliegi vengono ampiamente coltivati per i loro frutti
gustosi, come alberi ornamentali (vista la magnifica fioritura)
o come alberi da legname. Crescono rapidamente e producono
un legno medio duro (ciliegio dolce) molto usato in alcune
zone d'Italia (Piemonte, Emilia) per costruire mobili in
massello, meno usato come impiallacciatura. Usato molto
dai tornitori per fare le gambe dei tavoli e caratteristico
anche dei mobili popolari francesi.
La specie più diffusa in Europa è il larice europeo (Larix
decidua o Larix europea). Alto fino a 40 m, ha una corteccia
di colore marrone, percorsa da solchi longitudinali. Gli
aghi sono di colore verde chiaro, riuniti in ciuffi lungo
tutto il ramo tranne che sui germogli lunghi, dove crescono
solitari. I coni, piccoli e di forma ellissoidale, rimangono
sui rami anche per diversi anni dopo la dispersione dei
semi. Il legno, di colore rossiccio, è ampiamente utilizzato
nell'industria del mobile. In Italia il larice europeo è diffuso
su tutto l’arco alpino al di sopra dei 1000 m di quota,
dove forma boschi uniformi, o misti con altre conifere
come il pino cembro (Pinus cembra) e il peccio (Picea abies).
Legno poco usato per costruire i mobili in massello veniva
a volte usato per costruire la carcassa degli stessi e
per gli interni.
Ebano: Nome
comune delle piante arboree tropicali classificate nel
genere Diospyros della famiglia delle ebenacee, e del
legno da esse ricavato. La specie più nota è Diospyros
ebenum, diffusa in India, Indocina, Malaysia e Ceylon.
Si tratta di un albero particolarmente alto, caratterizzato
da foglie semplici ovate, disposte in modo alterno lungo
i rami, da corteccia grigia e frutti a bacca.
Il legno di ebano è proverbialmente duro e scuro,
caratterizzato da una grana finissima, che lo rende molto
pesante. Il suo colore, nero nelle varietà più pregiate,
si deve alla deposizione di tannini; esistono tuttavia
tipi di ebano verdi o rossi o screziati di bruno o di grigio.
Assai noto e ritenuto molto pregiato fin da tempi antichissimi, è stato
da sempre impiegato per sculture e lavori di intaglio;
in particolare in India veniva usato per le coppe destinate
ai regnanti, in virtù delle sue presunte proprietà antivenefiche.
Oggi l'ebano viene usato soprattutto per fabbricare tasti
per pianoforti, manici per coltelli pregiati e soprammobili
di vario genere. L'ebano è noto con diversi nomi
commerciali che fanno riferimento al paese d'origine o
al porto di imbarco del prodotto grezzo (ad esempio l'ebano
di Mumbai o l'ebano di Ceylon).
Caratteristiche:
Provenienza: fascia tropico equatoriale dell'Asia;
savane e steppe alberate dell'Africa Orientale
Resistenza all'urto: mediocre
Durezza: assai elevata
Aspetto: colore dal nero al nero-rossastro, tessitura
fine, fibre prevalentemente diritte
Segagione: difficoltosa (rovina la lama delle seghe) meglio
se effettuata quando il legno non è ancora stagionato
Stagionatura: lunga e difficile; sconsigliata l'essiccazione
artificiale che può provocare fessurazioni.
Unione con chiodi e viti: assai ardua e di poca tenuta:
preparare sempre la sede
Unione a colla: buona
Piallatura: difficoltosa ma di ottima resa estetica
(attenzione, la segatura di ebano è irritante) ottima
resa alla tornitura
Finiture:l'ebano viene finito normalmente a cera e da
ottimi risultati.
Faggio: Nome
comune delle 10 specie di piante arboree caducifoglie
incluse nel genere Fagus della famiglia delle fagacee,
originarie delle regioni temperate dell'emisfero settentrionale
e ampiamente diffuse nelle foreste decidue dell'Europa
centrale. Molto comuni sui rilievi di tutta Italia a
quote comprese tra i 700 e i 2000 m, formano boschi puri,
o misti con abeti.
I faggi sono alberi maestosi, che possono raggiungere
i 40 m di altezza e presentano una ramificazione cospicua.
Hanno una corteccia grigiastra e liscia e in inverno sviluppano
caratteristiche gemme allungate, protette da una capsula
di colore rosso-violaceo. Le foglie sono semplici, ovali,
con margine continuo e leggermente ondulato. I fiori sono
unisessuali, riuniti in amenti quelli maschili, in piccoli
gruppi quelli femminili. I frutti, detti faggiole, sono
avvolti in una capsula verde ricoperta di aculei flessibili
non pungenti; ricchi di grassi (che rappresentano il 50%
circa), vengono spesso utilizzati come mangime per i maiali.
Il faggio si può riprodurre per seme o vegetativamente,
tramite polloni.
È un legno semiduro e compatto,venato un modo uniforme,di
colore crema chiaro che muta in rosa se trattato a vapore.
Si distingue per chiazze piccole e lucide radunate in alcune
parti e visibili anche se l'essenza viene colorata. Utilizzato
in passato per le famose creazioni di Thonet , per le parti
interne dei mobili e per le strutture degli imbottiti.
Purtroppo, viene facilmente aggredito dai parassiti con
tale frequenza da dover essere a volte sostituito. In alternativa
si può usare il frassino o il noce americano.
Il faggio è usatissimo in molti campi, dall'ebanisteria
all'industria cartaria. Data la sua flessibilità il
faggio era tradizionalmente utilizzato per le ruote dei
carri; merito di Thonnet fu di applicare la piegatura a
vapore del faggio anche nell'industria mobiliera (notissime
sono le sue sedie). Raramente il faggio è usato
come legno finito per i mobili, sono prodotti invece le
carcasse e componenti strutturali. In passato era usato
per mobili rustici o mobili che poi venivano dipinti. È usato
anche in imitazione di legni più pregiati.
Caratteristiche:
Provenienza: legno indigeni diffuso su Alpi ed
Appennini
Resistenza all'urto: medio-alta
Durezza: medio-alta
Aspetto: colore da biondo a biondo - rossiccio,
tessitura fine e regolari, fibre generalmente diritte.
Segagione: agevole
Stagionatura: lenta per evitare fessurazioni, deformazioni
e velocissimi ritiri
Unione con chiodi e viti: di discreta tenuta (è consigliabile
, preparare le sedi )
Unione a colla: buona
Piallatura: agevole e di buona resa
Finiture: senza problemi. Molto diffuso il faggio
vaporizzato, con tonalità rossastra.
Frassino: Nome
comune di un genere di circa 70 specie arboree e arbustive
appartenenti alla famiglia delle oleacee, originarie
delle regioni temperate dell'emisfero boreale e ampiamente
coltivate per il loro pregiato legname o a scopo ornamentale.
In Italia, le specie più diffuse sono il frassino
maggiore (Fraxinus excelsior) e l'orniello (Fraxinus
ornus), comuni nelle regioni centrosettentrionali, su
terreni mediamente umidi, o lungo i viali delle città.
I frassini sono alberi imponenti, alti da 25 a 40 m. La
loro chioma è costituita da foglie composte, disposte
in modo opposto lungo i rami; ognuna di esse è imparipennata,
composta da 5-9 foglioline dal margine finemente dentellato.
I fiori sono minuscoli, di forma tubolare, biancastri o
violacei, solitamente riuniti in infiorescenze a pannocchia
e spesso privi di sepali o di petali; sbocciano all'inizio
della primavera e producono un frutto secco, indeiscente
e alato, detto samara.
Il frassino è un legno robusto e flessibile, usato
più per le sue caratteristiche tecniche che per
l'aspetto. È un legno dalla colorazione abbastanza
chiara che varia dal bianco grigiastro al marrone chiaro.
Si piega e si lavora bene ed è usato per semplici
mobili rustici. È difficile la colorazione di pezzi
nuovi usati come integrazione in un lavoro di restauro,
perciò conviene sempre usare legno vecchio. Alcuni
tagli di olmo e castagno assomigliano al frassino e possono
essere usati in alternativa.
Caratteristiche:
Provenienza: foreste di latifoglie di pianura,
soprattutto vicino ai corsi d'acqua
Resistenza all'urto: buona, si flette senza spaccarsi
Durezza: media
Aspetto: colore biondo - rosato, tessitura medio larga,
fibre diritte e regolari
Segagione: molto agevole
Stagionatura: discreta; tende a deformarsi e fessurarsi
alla fine delle fibre
Unione con chiodi e viti: agevole e di buona tenuta preparando
la sede in precedenza
Unione a colla: agevole e di buona tenuta
Piallatura: senza problemi
Finiture: la lucidatura necessita di un accurato
riempimento dei pori
Mogano: Denominazione
comune di alcune specie di alberi tropicali appartenenti
alla famiglia delle meliacee, diffusi nella foresta pluviale
africana e americana e molto importanti per la produzione
di legno pregiato. Sono caratterizzati da foglie, pennate
e composte, e da fiori con 3-5 sepali e petali e 5-10
stami fusi in una struttura tubolare.
È un legno duro e resistente dal colore marrone
rossiccio riccamente venato. ha grana fine ed uniforme,
proprio per la sua compattezza venne preferito al noce,
in quanto particolarmente adatto per intagli e finiture
raffinate. Utilizzato fin dalla prima metà del XVIII
sec. in Inghilterra e in particolare durante tutto il XIX
sec. soprattutto dai francesi che, con questa essenza diedero
vita ad esemplari in stile Luigi XVI, Direttorio e Impero
di notevole fattura. Questo legno venne inizialmente importato
da Cuba o dall'Honduras, ma in tempi più recenti,
essendo il mogano cubano quasi introvabile, e il secondo
esageratamente costoso, venne fornito dall'Africa e dalle
Filippine. Questi ultimi sono di qualità assai inferiore
e mancano di venature. Per distinguere il vero mogano,
basta inumidire una parte non lucidata (retro di un cassetto
o il sotto di un piano) , questa assumerà una gradazione
molto scura , mentre quello filippino diventerà chiaro-rosato
e l'africano si mostrerà di un colore intermedio.
Il mogano fornisce un legno duro, compatto, lavorabile
e resistente alla ruggine e ai tarli. Oggi è utilizzato
soprattutto per produrre mobili e impiallacciature, mentre
in passato, prima che gli esemplari più grandi fossero
tagliati, veniva anche impiegato per costruire edifici.
Da altre specie di meliacee si ricavano legno, oli, insetticidi
e frutti commestibili.
Caratteristiche:
Provenienza: America Centrale
Resistenza all'urto: discreta
Durezza: media
Aspetto: colore giallo rosato che vira al rosso
bruno dorato se esposto all'aria, tessitura variabile,
fibre spesso intrecciate o ondulate con particolare effetto
decorativo
Segagione: agevole
Stagionatura: buona
Unione con chiodi e viti: agevole e di buona tenuta
Unione a colla: agevole
Piallatura: senza difficoltà,dà buoni
risultati
Finiture: ottime
Noce: Nome
comune delle piante arboree fiorifere del genere Juglans,
originarie dell'Asia occidentale e coltivate in tutto
il mondo per il legno pregiato e per il frutto commestibile.
Il noce propriamente detto è un albero imponente
alto fino a 30 m, con una folta chioma di foglie pennate
e opposte, ciascuna delle quali costituita da 7 foglioline
appuntite all'estremità. La corteccia presenta
profonde fessure. I fiori, poco appariscenti, sono unisessuali:
ogni pianta sviluppa fiori che recano solo gli organi
femminili, raggruppati in gruppetti, e fiori diversi,
raggruppati in amenti penduli di colore verde-bruno,
che recano solo gli organi maschili. Limpollinazione è a
carico del vento (anemogama), una caratteristica che è indice
di un grado evolutivo relativamente basso per le piante,
come daltra parte anche lhabitus legnoso.
Il frutto è una drupa con polpa carnosa di colore
verde. Il seme, protetto da un guscio legnoso, rappresenta
la parte commestibile; ricco di sostanze oleose, ha un
alto valore nutritivo.
Il legno di noce ha colore bruno con venature scure, qualche
volta nere. Venne ed è considerato uno dei migliori
legni, sia a livello estetico sia per la sua duttilità.
Sostituì la quercia nella composizione di mobili
pregiati rimanendo in auge, soprattutto in Italia per tutto
il Rinascimento, mentre nel Seicento, venne preferito dai
francesi e dagli inglesi che, in seguito lo sostituirono
col mogano.
Caratteristiche:
Provenienza: essenza indigena
Resistenza all'urto: medio-alta
Durezza: media
Aspetto: colore variabile in tutta la gamma del
bruno, tessitura media, fibre spesso ondulate
Segagione: senza alcun problema
Stagionatura: agevole
Unione con chiodi e viti: agevole e di buona tenuta
Unione a colla: agevole e tenace
Piallatura: agevole e di buoni risultati
Finiture: eccellenti
Olmo: Denominazione
comune di alcune specie arboree e arbustive appartenenti
alla famiglia delle ulmacee e originarie delle regioni
temperate dell'emisfero boreale. I veri olmi, ovvero
quelli appartenenti al genere Ulmus, sono alberi caducifogli
caratterizzati da foglie ovate e dentellate, con evidenti
nervature parallele che si dipartono da una singola nervatura
principale mediana. I minuscoli fiori, gialli o rossi,
sono riuniti in racemi simili a ciuffi e sbocciano prima
dello sviluppo delle foglie.
Il legno di olmo è assai usato per vari tipi di
mobili rustici. È di colore marrone chiaro però si
scurisce col tempo. La caratteristica più importante
dell'olmo è la sua vena fibrosa e concatenata che
lo rendono ideale per i sedili delle sedie. Infatti le
gambe possono essere incastrate senza alcun pericolo di
spaccare il legno. La resistenza all'usura di questo legno,
lo rende ideale per ripiani meccanici e per giunti meccanici
nei mobili. Purtroppo è soggetto a deformazioni
ed è facilmente attaccabile dai tarli. Viene lucidato
sia a gommalacca che a cera.
Palissandro: Esistono
due qualità di questo legno duro esotico ricavato
da alberi tropicali. La più pregiata è quella
brasiliana che ha una natura compatta e una grana grossa
e aperta. È di colore marrone con striature nere.
Il Palissandro è un legno ostinato e difficile
da lavorare. Si scheggia facilmente e a causa della sua
natura oleosa è difficile preparare le superfici
all'incollatura. Nella impiallacciatura , il palissandro
tende a formare piccole crepe e a rompersi nelle sezioni
dentellate. Per la lucidatura, dopo aver chiuso bene
i pori, si usano vernici a spirito come la gommalacca.
Rovere: Nome
comune della pianta arborea classificata Quercus petraea
nella famiglia delle fagacee. Diffusa soprattutto nell'Europa
centro-occidentale, in particolare sulle pendici collinari
e montane, si trova in boschi puri o unita al faggio,
alla betulla, al carpino bianco e all'agrifoglio. In
Italia è diffusa soprattutto nelle vallate alpine
e prealpine.
La pianta di rovere può raggiungere i 30-35 m di
altezza, con un diametro del fusto di 1-2 m. Quest'ultimo
presenta un andamento regolare dalla base alla sommità,
e una corteccia liscia e lucente, di colore grigio argentato
nelle piante giovani e bruno in quelle adulte. La chioma è densa
e le foglie sono caduche, persistenti dopo l'essiccazione,
e piuttosto coriacee; hanno una lamina semplice, il margine
lobato, e sono inserite in modo alterno lungo il fusto.
Il frutto è una noce (ghianda) che cresce in infruttescenze
costituite da 1-6 elementi ciascuna.
Il legno della pianta di rovere ha buone caratteristiche
di durezza e di resistenza alle intemperie, anche se mostra
sensibili variazioni di dimensioni per effetto dei cambiamenti
di umidità dell'ambiente. Questo legno, giallo con
picchiettature scure, viene utilizzato per la costruzione
dei mobili di pregio per un lunghissimo periodo: dal Duecento
al Quattrocento, mentre in Inghilterra resistette fino
al Settecento. Inoltre, pregiato fin dall'antichità,
viene usato per costruzioni navali, marittime e idrauliche,
per grossa carpenteria e strutture portanti. È molto
usato anche per costruire mobili pesanti, infissi e liste
da pavimento e per impiallacciature decorative. Il rovere è un
ottimo combustibile sia sotto forma di legna che di carbone
vegetale. Un altro uso, poco attinente con l'ebanisteria,
che si è fatto di questa essenza e la costruzione
delle toghe delle botti, che garantiscono un grande invecchiamento
ai vini rossi e ai distillati.
Ulivo
o Olivo: Nome comune delle piante arboree
o arbustive classificate nel genere Olea della famiglia
delle oleacee; in particolare, il nome indica la specie
Olea europea, da cui si ricavano le olive da conservare
e consumare in salamoia o da spremere per ottenere lolio.
Originaria del Mediterraneo orientale, questa specie è ormai
largamente diffusa in tutta l'Europa meridionale e in
altre regioni a clima tipicamente mediterraneo e costituisce
uno degli elementi principali della vegetazione a macchia.
Proviene dall'Asia ed è largo e tozzo, raggiunge
i 15 metri; verdognolo o giallastro con ricche venature
nere o brune, legno durissimo è compatto ed omogeneo,
resiste al tarlo. Se mal stagionato si torce e si spacca, è adatto
per fini lavori d'intarsio e per la tornitura. Più che
all'ebanisteria, l'uso di questo legno è legato
alla scultura. Non è infatti facile da trattare
a causa della sua durezza.
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