Stati d’animo positivi, autostima e controllo dell’ansia
Come si fa a mantenere uno stato d’animo positivo e rifuggire dalle emozioni negative?
La risposta a questa domanda ha a che fare con l’autostima, la gestione dell’ansia, la capacità di affrontare le paure.
Autostima significa stare bene con se stessi. Una persona sicura di se, confidente, è una persona che non sbaglia mai?
No, tutt’altro. E’ una persona che agisce e quindi magari commette più errori di chi non si mette in gioco, ma agisce. E’ questo che la fa stare bene. Sa che ci ha provato e provandoci moltiplica anche le sue possibilità di successo.
Quando ottiene un risultato la sua autostima cresce, quando non lo ottiene, non diminuisce. Perchè? Perchè si l’autostima si nutre di iniziativa, di azione, del coraggio di provarci.
Non cadere nella "trappola della corazza". Non mi espongo, non rischio così non sbaglio, non sarò criticato, non sarò rifiutato. Sì forse eviterai tutto questo e… rimarrai sempre con un senso di vuoto, di mancanza, di insoddisfazione. Per piacere a tutti o non dispiacere a nessuno rischi di rimanere anonimo, uno fra tanti, senza personalità.
Sfida te stesso. Affronta il modo. Sostieni le TUE posizioni, con passione, trasmettendo emozioni, mettendoci l’anima.
Per quanto tu voglia piacere agli altri, non dare fastidio, per quanto accondiscendete tu possa essere non eviterai le critiche, i rifiuti, gli errori; e allora? Allora vale la pena? Agisci, ascolta e valuta le critiche, accoglile ma non lasciare che ti feriscano. Anzi valorizza quelle che contribuiscono al tuo miglioramento e archivia quelle che non ti sono utili, quelle sterili, improduttive.
C’è qualcosa che ti preoccupa, che ti mette in ansia? Ti invito a provare questi antidoti:
- C’è qualcosa che puoi fare per cambiare la situazione? Falla subito, immediatamente. Agire ti farà sentire meglio
- Vale la pena preoccuparsi? Spesso ci pre-occupiamo di cose che hanno scarsissima possibilità di avverarsi o le cui conseguenze non sono poi così gravi. Pensa a come ricorderai alla situazione fra 10 anni. Le cose viste "dal futuro" o "dall’alto" assumono tutto un altro aspetto!
- E quando non puoi fare niente per cambiare la situazione (se ci pensi bene accade rarissimamente)? Beh allora puoi sempre decidere come reagire. L’atteggiamento che assumi verso ciò che ti accade cambia le emozioni che ti accompagnano in quell’esperienza. Una novità può essere vissuta come una sfida entusiasmante o come una situazione angosciante. Chi è che determina se ciò che stai vivendo è l’una o l’altra cosa? Pensaci.
- Anche nella situazione peggiore chiediti quali sono o potrebbero essere i risvolti positivi. C’è sempre una risposta a questa domanda.
…e per finire alcuni consigli che se messi in pratica possono aiutarti a restare in uno stato d’animo positivo (con me funzionano!):
- Riscopri la tua capacità di trarre piacere e gioire per le piccole cosa quotidiani. Da bambini abbiamo questa straordinaria capacità, dobbiamo avere l’abilità di recuperarla da adulti. Quanti incontri meravigliosi, quanti profumi, quanti sapori, quante immagini stupende ci vengono offerte ogni giorno! Amplifica gli stimoli che colpiscono i tuoi sensi, affina la capacità emozionarti di provare sensazioni e lascia libero il tuo corpo di viverle! Provaci e verifica tu stesso quanto aumenta il tuo benessere.
- Àncora lo stato d’animo positivo a qualcosa di fisico che richiami quella sensazione. Quando provi una sensazione a cui vuoi avere accesso in futuro, amplificala dentro di te, chiudi gli occhi, respira e al culmine associala a qualcosa di fisico, ad esempio stringi un pugno, fallo più volte. Quando vuoi avere accesso a quello stato d’animo ripeti il gesto, stringi il pugno, e vedrai che richiamerai quella sensazione. Non ci credi? Provaci. Non ti è mai capitato di sentire un profumo, ascoltare una canzone, ritrovare una foto e provare delle sensazioni legate a quegli stimoli? Il meccanismo è lo stesso. Mai sentito parlare di Pavlov?
- Atteggiamento, atteggiamento, atteggiamento! Cosa determina come ti senti in questo preciso istante? Gli eventi? Le persone con cui stai? Il tempo atmosferico? In parte forse. Ma l’ingrediente principale ce lo metti tu. Da come interpreti gli eventi, da come ti relazioni con le persone con cui stai, da come ti lasci influenzare dal tempo. Pensaci. Persone diverse possono reagire in modo opposto ad uno stesso evento. Cosa fa la differenza? La loro capacità, voglia, convinzione rispetto all’evento. Allenati a rispondere in modo produttivo per te rispetto a quello che ti accade.
- Accettare e accettarsi. Accetta le tue emozioni. Accetta le emozioni degli altri. Non pretendere la perfezione da te e dagli altri.
- Essere importanti per gli altri. Significa avere la capacità di comprenderli, non pretendere di cambiarli, fare quel piccolo passo in più che fa la differenza. Piccoli gesti che fanno sentire l’altro considerato. Quello che fai agli altri è come se lo facessi a te. Ti farà sentire bene con te stesso.
- Concentrati sulle tue passioni. Coltiva le tue passioni. Se puoi fai in modo che il tuo lavoro sia attinente alle tue passioni, cerca tutte le occasioni per sovrapporre la tua attività lavorativa con ciò che è importante per te. Hai una sola opportunità di vita (probabilmente), fai in modo di interpretarla con passione e emozione.
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Carlalberto Iacobucci scrive:
23 Aprile 2007 alle 19:22
Dice Arthur Schopenhauer: ciò che rende gli uomini socievoli è la loro incapacità di sopportare la solitudine e, in questa, se stessi.”
Vedi puoi forse opporti così all’ansia, perché viceversa da soli ti corrode e se riesce nell’intento, perdi come fosse un’automatismo l’autostima.
sara scrive:
23 Aprile 2007 alle 19:47
Bellissime parole! Si può vivere nel presente, gioire delle piccole cose e rendersi conto che l’autenticità delle cose è tutta meravigliosamente qui, nell’istante, nello svolgersi delle cose. Come nei romanzi di Dostoevskij il vero significato è la libertà, l’infinita possibilità di svolgimento della vita, aldilà di ogni schema preconcetto imposto da noi e da altri..la vita è più forte.
Chiara scrive:
23 Aprile 2007 alle 19:56
Anche questo è un bellissimo articolo, ma come si mette in pratica? Dopo quanto “allenamento” si può sbarrare definitivamente la porta a pensieri negativi,ansia,bassa autostima e sperare che rimangano un ricordo per il resto dei nostri giorni?
Stefania scrive:
26 Aprile 2007 alle 11:45
Buon Giorno Eugenio,
mi piace molto la parte in cui spieghi di accettare sè stessi e accettare gli altri e “avere la capacità di comprenderli, non pretendere di cambiarli, fare quel piccolo passo in più che fa la differenza. Piccoli gesti che fanno sentire l’altro considerato. Quello che fai agli altri è come se lo facessi a te. Ti farà sentire bene con te stesso.” Questo è molto bello e funziona davvero
Grazie
Stefania
DANIELA scrive:
26 Aprile 2007 alle 17:57
Nella vita ognuno di noi ha due possibilità. Può rinunciare , farsi piegare e soccombere di fronte alle cose che gli succedono intorno o può lottare e cambiarle. I vincitori si battono e a furia di lottare vincono.
Stefania scrive:
27 Aprile 2007 alle 11:19
le “cose” non sono le persone
Alessandro Madaffari scrive:
30 Aprile 2007 alle 09:48
Veramente molto interessante questo articolo e, a differenza di quanto pensino alcune persone, assolutamente concreto.
Molto spesso, per cultura ed abitudine, siamo portati a credere che modificare il proprio io, il proprio carattere, sia una cosa impossibile.
Frasi come “sono fatto così”,”…è il mio carattere”,sono all’ordine del giorno.
Mi trovo d’accordo con il contenuto di questo articolo e più in generale di questo ottimo sito.
Nella vita tutto è allenamento…basta volerlo VERAMENTE!!
Manuela scrive:
2 Maggio 2007 alle 00:04
Sono d’accordo con Daniela anche se non ho ancora capito da cosa è determinata la scelta della rinuncia piuttosto che della lotta… Non penso sia giusto dire che la prima è più facile perchè concretamente poi non si rivela tale..
Stefania scrive:
2 Maggio 2007 alle 09:50
Ciao Manuela, ciao Daniela, anche secondo me, quando si ha un obiettivo, un sogno, nella vita bisogna fare di tutto per raggiungerlo. Penso comunque che se per assurdo il mio obiettivo è: “Cambiare la tal persona”, in questo caso io sto sbagliando, ed è in questo caso che io parlo di accettare e comprendere gli altri e non la vedo come una rinuncia a lottare ma come una forma di rispetto verso chi ha opinioni diverse dalle mie. Ciao. Stefania.
francesco scrive:
18 Giugno 2007 alle 20:01
FRASI CHE VANNO DRITTE DIRITTE AL CUORE ED ALLA MENTE..
NE FARò FRUTTO.
MA CHI, SPERO, SAPRà ADOTTALE è MIO FIGLIO (CHE A PARTE LE HA INVIATO UNA E-MAIL).
DATO CHE SI RENDE CONTO DI STARE ATTRAVERSANDO UN PERIODO DI TOTALEA “ANNICHILIMENTO” SI è APERTO CON LEI. ED ORA ASPETTA CON ANSIA LE SUE RISPOSTE.
Grazie,
il padre di Fabio
mattia scrive:
25 Settembre 2007 alle 19:57
bellissime parole che x un attimo ti fanno sentire bene dentro ma difficilmente si riesce a metterle in pratica!e’ talmente complicato che pur volendo ogni volta…. almeno parlando xsonalmente …. finisco cn l avere una sottospecie di autostima anzi diciamo pure il suo xfetto contrario… e nn si sta x niente bene ve lo posso asssicurare.cmq sia io voto sempre e cmq x l autostima a vita!!!!!
lettrice scrive:
13 Ottobre 2007 alle 07:22
le tue parole lasciano una scìa di luce dentro al cuore. Mi rendo conto che ho tantissima strada da fare ancora e un po’ mi demoralizzo (ecco qui l’autostima sotto i tacchi)…mi piace la tua affermazione: “Autostima significa stare bene con se stessi. Una persona sicura di se, confidente, è una persona che non sbaglia mai?
No, tutt’altro. E’ una persona che agisce e quindi magari commette più errori di chi non si mette in gioco, ma agisce. E’ questo che la fa stare bene. “…Ecco, io spesso
lettrice scrive:
13 Ottobre 2007 alle 07:24
mi sento ferma paralizzata… mi fai venire in mente le risposte di un amico che ora non c’è più a queste mie domande: “come si fa ad amare?” AMANDO! “non ci riesco, come faccio?” FACENDO!…
questo risale ormai a tanti anni fa’ ed io, nonostante le consapevolezze, nella partica ancora non mi sono cimentata. e questo mi causa un’enorme senso di vuoto.
Eugenio Guarino scrive:
26 Ottobre 2007 alle 21:36
Lo sai che questa frase mi piace e mi frulla per la testa da un po’ di giorni: “come si fa ad amare?” AMANDO! “non ci riesco, come faccio?” FACENDO!… - E’ facile mettere in pratica i sonsigli di questo post? Forse no, ma chi ci ha veramente provato? Chi ha veramente deciso di farlo? Agire, peseverare, fino a creare l’abitudine, condizionare la nostra mente ad agire in un certo modo, a rispondere in modo nuvo, diverso, produttivo, utile. Provaci, io ci provo tutti i giorni…
Eugenio Guarino scrive:
26 Ottobre 2007 alle 21:42
…a volte ci riesco meglio, a volte peggio, ma alla lunga i risultati si vedono. Provaci e poi fammi sapere, inviami il tuo commento in questa rubrica
marica scrive:
24 Luglio 2008 alle 20:51
grazie per queste informazioni molto utili le metterò in pratica
katia scrive:
23 Luglio 2009 alle 13:51
Belle parole…le mettero’ in pratica,visto ke ank’io sono coinvolta in dei problemi di X NIENTE…Ma so gia’ke sara’difficile.. P
roberto scrive:
17 Agosto 2010 alle 19:31
ciao mi chiamo roberto mi piace sempre di piu’ cercare di conoscere quelli che sono i miei stati d’animo i mie sentimenti le mie emozioni.spero solo di continuare a migliorarmi.saluti.
roberto scrive:
29 Agosto 2010 alle 14:08
eccomi ho appena letto cerchero’ di lavorare su cio’ che e’ scritto ma sara’ difficile in questo momento ma ci dovro’ per forza provare saluti a tutti
Sara scrive:
19 Settembre 2010 alle 15:58
a volte leparole sembrano solo parole…ma queste mi sono rimaste dentro… le mettero’ in pratica.. sono 3 anni che combatto con l’ansia e i miei stati d’animo ed e’ vero..il piu’ lo mettiamo noi..solo noi possiamo decidere come sentirci..solo noi abbiamo la capacita’ di “comandare” il nostro corpo..agiro’..in positivo..ce nla faro’ x me e x mio figlio..grazie
luciano tutino scrive:
7 Novembre 2010 alle 17:13
se ogni giorno riusciamo ad andare in comunione con Dio, fermandoci ed entrando dentro di noi, lui sa come meglio dobbiamo comportarci per se e per gli altri.cmq la qualita della nostra vita e direttamente proporzionata alla quntita di insicurezza con cui riusciamo a convivere agevolmente ogni giorno